3.21.2007

ZAGOR 500


Lo spirito con la scure, o meglio, Za - gor - te - nay, ha raggiunto l’invidiabile traguardo del cinquecentesimo numero con l’albo intitolato: Magia indiana, testi di Moreno Burattini e disegni dell’intramontabile Gallieno Ferri. Come tanti altri personaggi dei fumetti, Zagor ha fatto parte della mia infanzia tenendomi compagnia con le sue avventure nelle fredde serate invernali o nelle assolate giornate estive. Solo guardare le copertine del mitico Ferri era gia un tuffo nell’avventura tra indiani cattivissimi e foreste impenetrabili. Ricordo ancora come rimasi colpito dal primo albo che mi capitò tra le mani, lo lessi dal barbiere, era intitolato "L’arciere Rosso, disegnato da Franco Donatelli, che con Franco Bignotti e Gallieno Ferri (i primi due purtroppo scomparsi), faceva parte del primissimo staff dei disegnatori. Mi piacque così tanto che lo portai via inseguito dal suo legittimo proprietario. Avevo otto anni. Mio padre quando lo seppe mi diede una bella “lavata di capo”, ma poi, per evitare altre mie eventuali innocenti appropriazioni indebite, decise di comprarmelo ogni mese. E si, fu proprio amore fin dalla prima lettura. Ricordo ancora i momenti di impaziente attesa per sapere come andava a finire una situazione interrotta nel numero precedente e come mi immedesimavo nei personaggi, così ben caratterizzati dal bravissimo Sergio Bonelli che si firmava Guido Nolitta, o come seppi più avanti, da Gianluigi Bonelli e dallo stesso Ferri. Anche se crescendo a un certo punto smisi di collezionarlo per passare ad altri protagonisti del mondo dei comics, Zagor ha sempre mantenuto un posto speciale tra i tanti eroi dei fumetti a cui sono affezionato. Così dopo quarantasei anni di incredibili avventure Zagor e Cico inossidabilmente, resistono nell’era dell’informatica e della multimedialità, sarà perché di tanto in tanto ritrovano sulla loro strada compagni di avventura come Digging Bill o Guitar Jim? Sarà perché in un mondo dove tutto oramai si muove a velocità tecnologicamente folle loro rimangono tra gli ultimi esponenti di un epoca che oramai sembra lontanissima? Qualunque sia la risposta, a Zagor e ai suoi autori porgo i miei migliori auguri.