1.31.2018

Storie di pirati, canaglie e pezzi da otto

I pirati , i corsari, i bucanieri e tutte le canaglie che hanno solcato i sette mari continuano ad avere, visto il successo al cinema della serie di film con protagonista Johnny Depp: Pirati dei Caraibi, quel loro fascino salato che tanto piace allo spettatore. Cominciò tutto con Robert Louis Stevenson quando scrisse L'isola del tesoro, il romanzo per antonomasia sulla figura dei "gentiluomini di fortuna", il personaggio di Jim Hawkins ma soprattutto quella di Long John Silver hanno un posto d'onore nel nostro immaginario collettivo grazie anche al cinema e alle centinaia di interpretazioni che da sempre ne danno gli illustratori. Un occhio guercio coperto da una benda nera, una gamba di legno al posto di quella mozzata, un uncino che sostituisce la mano che non c'è più, il pappagallo sulla spalla come compagnia, il tesoro nascosto su di una introvabile isola caraibica, l'immancabile orecchino d'oro, la bottiglia di rum; tutti requisiti che evocano la figura temibile e minacciosa dei "fratelli della costa". Ne scrisse di loro anche un altro formidabile scrittore che risponde al nome di Daniel Defoe e fu così che venimmo a sapere de l'Olonese, di capitan Kidd, di Barbanera, di Calico Jack, di Morgan, di Drake... Ma il Jolly Roger, il loro vessillo, lo ritroviamo anche nei libri di un altro grande romanziere: Emilio Salgari che, al contrario del suo ricco collega francese Jules Verne, morì suicida vittima della povertà (grazie Italia) che ci raccontò del corsaro Nero, dei fratelli e della figlia del corsaro nero. Nella realtà la pirateria sul mare comincia ad esercitarsi sin dai tempi antichi quando il mediterraneo era solcato dalle navi romane e greche , da quelle moresche, dai Narentani che depredavano i commercianti veneziani, per arrivare ai vichinghi dei mari del nord. ai pirati malesi, cinesi, filippini, a quelli catalani, ai barbareschi e poi ai pirati più moderni e famosi ossia quelli che attaccavano i galeoni spagnoli carichi di tutto quello che veniva preso nelle colonie ispaniche delle  Americhe di recente scoperta. Anche i fumetti come il cinema e la letteratura vantano una lunga serie di racconti illustrati dedicati ai predatori del mare; uno per tutti è Capitan Gambamozza (2000) su testi di Abuli (Torpedo 1936) e disegni di Rossi (West). Cinico e irriverente come sempre lo scrittore francese ci serve una serie di racconti brevi e cattivi che riguardano la ciurmaglia del "legno" "Veleno", supportati dagli splendidi e divertenti disegni di Christian Rossi. Purtroppo In Italia, di due, è stato pubblicato solo il primo tomo da Edizioni Di.
Il secondo tomo (2007) di Capitan Gambamozza nella versione spagnola.
Titolo originale Capitan laGuibole2.

Quetzalcoatl


Quetzalcoatl, tomo secondo; La montagna di sangue, 1998.
 Quetzalcoatl (In Italia viene publicato da Alessando Editore) anche se datato, il primo tomo risale ormai al 1997,  rimane uno dei capolavori del fumetto mondiale. Scritto e disegnato splendidamente da jean- Yves Mitton (Vae Victis!), diviso in sette tomi, ci racconta la conquista del Messico, attraverso gli occhi di Donna Marina la Mexica che, forse, per vendetta accompagnò Cortez alla conquista di un impero. Assolutamente consigliato se vi piace la storia e avete letto La conquista del Messico, di William H. Prescott, e il romanzo L'azteco, di Gary Jannings.

Quasi meglio di Star Wars

La locandina  e la scritta, un po' stile Indiana Jones, anticipano ed esprimono chiaramente lo spirito goliardico, citazionista e zuzzurellone del film. Notare anche il feroce space possuns che rivedremo sbucare dalla sabbia anni dopo nella quarta  pellicola dell'eroe di George Lucas e Steven Spielberg.
Prendete Guerre Stellari, Alien, Blade Runner, Dune, Madmax, un po' di Monty Pyton e Mel Brooks: shakerate tutto e verrà fuori un b-movie demenziale e goliardico come I pirati dello spazio (1984, The ice pirates è il titolo originale). Bocciato e preso a pomodorate da tutti, anche dal mio fruttivendolo, il film commedia diretto da Stewart Raffill è una specie di omaggio con tanto di citazioni - presa per il culo alle ormai classiche pellicole di fantascienza. Privo però di una qualsivoglia decenza, e in certi momenti forse anche imbarazzante, ma mai come Nient'altro che guai, di Dan Aykroyd (1991), I pirati dello spazio, nonostante annoveri tra i suoi attori Mary Crosby figlia di Bing Crosby, nel ruolo della principessa, molto più carina e sexy di Carrie Fisher, Ron Perlman, Angelica Huston, e un cameo con la breve apparizione del mitico John Carradine (c'è anche una verde aliena che sembra Wanna Marchi) secondo la critica che lo ha stroncato senza pietà, rasenta più volte il ridicolo o meglio tutto quello che in un film non andrebbe fatto. Eppure nonostante l'apparente pochezza della sceneggiatura e le ambientazioni kitsch è un film fricchettone e divertente, venato a tratti di un  leggero humor inglese e con un inaspettato frizzante finale con il cattivone o villain che sembra Fu-Manchu. Una commedia, rivalutabile, di serie b che va conservata e rivista nei "momenti, no" della propria esistenza a ricordarci che a volte può esserci bene anche in quello che sembra fatto male.

1.17.2018

Jabberwocky

Fa sempre bene vedere un film di Terry Gilliam con i Monty Python.

"Era brilloso, e gli alacridi tossi succhiellavano scabbi nel pantùle Mèstili eran tutti i papparossi E strombavan musando i tartarocchi."

1.16.2018

Spezie, culture e storia

                                        “Non c’è motivazione sociale più forte della miseria”
Nel mondo e nella storia le spezie sono state percepite e vissute, annusate e assaporate, rincorse e cercate da uomini e culture che le hanno usate e interpretate in diversi modi, sempre culturalmente fondati. Le spezie, nella varietà di usi e significati molteplici che hanno acquisito nelle culture e per i popoli, sono state la polvere comune di incontro, scambio e mescolanza di anime e genti. Hanno costituito il miraggio e l’obiettivo a cui l’uomo ha sempre anelato nei secoli e forse è possibile dire che questo è accaduto proprio perché solo loro sono in grado di stuzzicare così vivacemente anche i sensi (nasi e palati) dei popoli più assopiti, allontanando gli insetti, hanno saputo ottenere l’effetto opposto con gli umani. E se è proprio attraverso i sensi, secondo una metafora che sarebbe stata cara a Le Breton, che assaporo il mondo, allora è grazie alle spezie che l’umanità ha assaporato territori e mondi lontani... Secondo le stime presentate da Chantal de Rosamel e Volkhard Heinrichs (2006), l’India, lo Sri Lanka e l’Asia del Sud-Est restano i grandi esportatori di spezie esotiche come cardamomo, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata, macis e cannella. Noce moscata e macis (10-12 mila tonnellate annue) sono prodotti principalmente da Indonesia, Sri Lanka e piccole Antille. Il pepe (140 mila tonnellate) da Indonesia, India, Brasile, Malesia, Thailandia e Sri Lanka. I chiodi di garofano (19 mila tonnellate) a Zanzibar, Indonesia e Madagascar, a Réunion e in Brasile (70-80 mila tonnellate). Il cardamomo (9-10 mila tonnellate) in Guatemala, India, Sri Lanka, Honduras e Costa Rica. La cannella (33-35 mila tonnellate) in Sri Lanka, Madagascar, Seychelles. Lo zenzero in Brasile, India, Cina, Indonesia, Thailandia, Giamaica. Il peperoncino è prodotto in India, Cina, Pakistan, Thailandia, Africa occidentale e orientale. Furono le rotte spagnole tra America e Filippine e attraverso l’Europa a diffondere mondialmente le spezie. La vaniglia e il peperoncino americani finirono in Asia, Polinesia e nelle isole dell’oceano Indiano. 

“Nell’immaginario europeo non ci fu mai, e forse non ci sarà mai più, qualcosa di simile alle spezie” (Turner 2006, cit., p. 33).

“Tutto quanto scaturì dal desiderio. […] Dai sensi, dal cuore e dal seno dell’umanità; dai misteriosi regni del gusto e della fede. Nelle emozioni, nei sentimenti, nelle impressioni e nelle attitudini […] hanno avuto origine tutti i grandi eventi, tutti i drammi, le guerre, i viaggi, le gesta eroiche, ispirati alle spezie” (cit., p. 25). 

Manuale di spezieria
Azienda Sanitaria Locale della provincia di Brescia

Scarica qui il PDF

1.14.2018

Wolf Creek, la serie.

Dopo due film, finalmente lo spin - off  di Wolf Creek. Una caccia attraverso l'Australia misteriosa  nell'immensità e la magia dei suoi territori: Eve è in cerca dell'assassino della sua famiglia, ma Mick Taylor oltre ad essere un serial killer è anche un abile cacciatore. Chi sarà tra i due la preda e il predatore? Chi sarà alla fine la vittima, e chi il carnefice?