11.29.2007

TIENE DURO

Subdole elezioni...maledetta plostata!

11.27.2007

3 ALLEGRI BASTARDI

La nostra nave pirata scorrazzerà sui mari alla ventura...dovunque porteremo la nostra tolda gitana e avventuriera e il riparo illusorio del nostro cielo...
Leon De Greiff

I VIAGGI SPAZIALI DI GOO LEEVER

Spazio a Goo Leever.

SOGNANDO CORTO

Corto è andato via...

11.25.2007

IN MEMORIA DI JACK EDWARD ETHINGTON

Karl Louis Guillen - 8 Luglio 2003 Venerdì 4 Luglio 2003, JACK EDWARD ETHINGTON (ADC #42225) è morto. Era solo nella sua cella , probabilmente in preda al dolore a causa di un cancro non curato grazie al rifiuto dell'ADOC. Si sono rifiutati di curarlo perchè dicevano che facesse parte di un Gruppo Socialmente Pericoloso, cioè che fosse membro di una gang. E quando dico che "era solo nella sua cella" significa che era "totalmente" solo. L'amministrazione carceraria dell'SMU II aveva messo Jack in un braccio dove era l'unico bianco, proprio come avevano fatto con me, senza nessun altro della mia razza. Diverse persone, io incluso, abbiamo provato ad essere trasferiti vicino a lui, per parlargli, fare un po' di conversazione, dargli un po' di umanità nei suoi ultimi giorni. Era pur sempre un essere umano e non era cattivo. le nostre richieste furono respinte dagli agenti del Servizio di Sicurezza, William Powell, Garcia, e dal Sergente Lamas, e senza dubbio con una certa soddisfazione da parte del Vice Direttore Conrad Luna e del Capitano della Sicurezza (non sono sicuro del suo nome).
Questa è la 5° persona che muore di cause naturali e che poteva, e doveva, essere curata ma non lo è stata. La politica dell'ADOC sostiene che i detenuti da loro ritenuti, a torto o a ragione, membri di una gang non possono ricevere licenze mediche né uscire dall'SMU per appropriate cure mediche. Se avete il cancro, o un qualche stato di salute a richio della vita e siete nella mia posizione o in quella di Jack, morirete. Se siete fortunati vi daranno degli antidolorifici, ma in genere hanno talmente paura che voi diventiate dei "drogati" che non vi danno dosi adeguate. Inoltre, ho sempre trovato strano che la gente morta fosse nel bel mezzo di una causa per i diritti umani. Non conosco il tipo di reclamo di Jack perché io sto nel braccio K (King) e lui stava nell'I (Ida), ma so che erano gli stessi reclami della mia causa civile per i diritti umani. Io sarò il prossimo?
Oggi è l'8 Luglio 2003. Il 4 Luglio 2003 Jack Edward Ethington è stato liberato...Forse è l'unica maniera. Testo e disegno sono di Karl Guillen

EXECUTION WARRANT

STATO DELL’ARIZONA
MANDATO D’ESECUZIONE ALL’ATTENZIONE DI... Con la presente le notifichiamo che il giorno ____________del mese di _____________ , dell’anno _______________ , LEI sarà giustiziato mediante ___________________ , oppure mediante______________________ , finché morte non sopravvenga.
In virtù dei poteri conferiti dall’articolo 13 e successive modifiche del Codice Penale dell’Arizona, dalla Costituzione dello Stato dell’Arizona e dalla Costituzione degli Stati Uniti, lei è stato giudicato colpevole di un crimine punibile con la morte. Possa Dio avere pietà della sua anima., ...GOVERNATORE, ...TESTIMONE, ...DIRETTORE DELL’ ADOC copia conforme: al Dipartimento di Giustizia dell’Arizona ai membri della famiglia in archivio

Quello che hai appena letto è la traduzione dell' "execution warrant", la notifica che ricevono in carcere i condannati a morte in Arizona. Per un errore giudiziario, un giorno, su quel foglio potrebbe esserci il mio o anche il tuo nome oppure quello di un amico o di un familiare. Non ci si può sentire sicuri in un mondo dove viene ancora applicata la pena di morte... per aprire gli occhi: "Il Tritacarne", la storia di Karl Louis Guillen.

NO ALLA VIOLENZA NO ALLA PENA DI MORTE

Mentre cercavo informazioni riguardanti le leggi per punire i crimini nel 1600, sono approdato a questo interessante, e sicuramente da quotare, sito: http://www.karlguillen.org/penadimorte.html. Ieri era la giornata per dire no alla violenza sulle donne, io aggiungo il mio no, anche, alla violenza che vede coinvolti gli animali e soprattutto: no alla pena di morte. Nel sito sopraccitato ho trovato anche un elenco di "orribili" e sadici supplizi ideati nel corso dei secoli, dall'uomo, come castigo...
METODI DI MORTE UTILIZZATI NELL'ANTICHITA' O POCO UTILIZZATI OGGI: ALLUNGAMENTO Il condannato veniva legato ai polsi e alle caviglie con corde che venivano tirate da parti opposte con argani; in questo modo era "tirato" fino alla morte. ANNEGAMENTO Il condannato veniva buttato in acqua legato, in modo che non riuscisse a nuotare. Questo sistema era usato soprattutto nei luoghi di mare. Veniva utilizzato per verificare la colpevolezza di una presunta strega: se essa annegava, era considerata innocente; se l'acqua la respingeva ed essa galleggiava, era considerata colpevole e veniva messa al rogo. BOLLITURA Il condannato veniva posto in un calderone pieno d'acqua che veniva riscaldato. Questa tecnica era usata soprattutto nel Medioevo. CALDERONE Un recipiente di ferro veniva posto sullo stomaco del reo con l'apertura in basso, poi veniva alzato affinché entrassero alcuni topi; quindi veniva riscaldato e i topi, per uscire, non potevano fare altro che rosicchiare lo stomaco del condannato. CAVALLO DI LEGNO Il condannato veniva posto a cavalcioni in una struttura a V, come su un cavallo; venivano poi posti dei pesi ai suoi piedi affinché egli venisse tirato sempre più giù, fino a quando non si divideva in due. ESSERE GETTATI DA GRANDE ALTEZZA Il condannato era gettato giù da una montagna o da un alto muro. IMMERSIONE NELLE FOGNE La condannata (adultera o prostituta) veniva legata ad un'asse e quindi immersa nel punto del canale in cui confluivano gli scarichi delle fogne; questa tecnica è stata in seguito migliorata mettendo la poveretta in gabbia. Pratica usata soprattutto nel Medioevo. LETTO (o sedia) DI FERRO Il prigioniero vi veniva fatto sedere, poi si riscaldava il ferro fino all'incandescenza. MORTE DA INSETTI Ci sono molte variazioni di questa pratica. In genere il condannato veniva fissato al suolo, poi cosparso con una sostanza dolce (ad esempio miele), e abbandonato per essere mangiato da insetti. MORTE PER FAME Il condannato era posto in una cella e non veniva nutrito. Celebre l'episodio del Conte Ugolino descritto da Dante nella Divina Commedia. PENDOLO Un pendolo con lama affilatissima veniva lentamente abbassato sul condannato che giaceva sulla schiena; come nel racconto di Edgar Allan Poe "Il Pozzo E Il Pendolo". PERCOSSIONE Il condannato veniva percosso fino alla morte, spesso con strumenti quali il gatto a nove code; un esempio è quando gli schiavi americani venivano picchiati dai loro padroni. PRESSATURA Il condannato veniva posto fra due lastre di pietra; sulla lastra superiore venivano posti oggetti pesanti, finché egli non moriva schiacciato. ROGO Il condannato veniva legato a un palo, poi si incendiava il palo alla base del quale vi era materiale incendiabile come fieno. Questo metodo era usato ai tempi della caccia agli eretici ed alle streghe, quando esse non venivano condannate all'impiccagione. RUOTA Vi erano molti modi di usarla. Per esempio, il condannato poteva venir legato al cerchio esterno della ruota, che veniva fatta rotolare lungo un percorso spinato o giù per una collina. SBRANAMENTO DA ANIMALI Il condannato veniva gettato in un'arena insieme a leoni. Questo metodo era usato soprattutto nell'antica Roma. SCORTICAMENTO La pelle del condannato veniva tolta a striscie con svariati strumenti. SOTTERRAMENTO Il condannato veniva sotterrato vivo e lasciato a morire. Questo metodo è stato largamente usato in tutti i secoli. In India, ad esempio, sotterravano le donne fino al collo, poi le lasciavano, con solo la testa all'esterno, a cuocere al sole. SPARO DI CANNONE Il condannato veniva posto dinanzi la bocca del cannone, poi veniva sparato un colpo. TRAFISSIONE CON FRECCE Il condannato veniva legato ad un palo o ad un muro e degli incaricati gli tiravano delle frecce. Questa pratica era usata fra Indiani e Vichinghi, che miravano alle parti non vitali del corpo per prolungare l'agonia il più possibile.Una delle vittime più note della trafissione è San Sebastiano, vissuto nel III sec. d.C., che fu martirizzato con frecce; essendo queste simbolo della peste, il santo fu assunto come protettore contro tale epidemia. VERGINE DI FERRO Consisteva in una sorta di sarcofago femminile fatto di legno o ferro, scavato dentro e riempito con chiodi appuntiti. La vergine di ferro veniva aperta e il condannato vi veniva inserito. Quest'ultimo, alla chiusura del portello, veniva "abbracciato" dalla vergine e veniva trafitto dai chiodi.---CROCIFISSIONE ... Inizialmente praticata su alberi, questa pratica era riservata agli schiavi dell'antica Roma. (viene tutt'oggi utilizzata)DECAPITAZIONE Un boia, generalmente incappucciato, tagliava la testa del condannato con un'accetta. Molto diffusa in Inghilterra nel 1500-1600. L'accetta usata per l'ultima decapitazione, avvenuta nel 1747, può essere vista alla Torre di Londra. (viene tutt'oggi utilizzata)LAPIDAZIONE Venivano tirati sassi contro il condannato finché non moriva; spesso la comunità assisteva e partecipava allo "spettacolo". È ancora praticata nei paesi islamici. Anche la Bibbia e il Vangelo vi facevano riferimento per quanto riguarda la pena da comminare alle adultere. (viene tutt'oggi utilizzata)---

11.23.2007

BUFALE E MOZZARELLE

In un post di settembre, intitolato: Pablo, ora "ribattezzato": Pacco Neruda, ho preso la così detta “bufala”. Il post in questione, preso in prestito da un altro blog, cita una poesia il cui, presunto, autore dovrebbe essere il grande poeta cileno Pablo Neruda. Grazie al commento di Pierangelo, ho scoperto che non è assolutamente così, tra l’altro, sembra, che la suddetta poesia giri in rete da un po' di tempo ingannando, come me, molti altri utenti. Voglio, perciò, scusarmi con tutti i frequentatori del mio blog per questa figura da "mozzarella", ma soprattutto per aver contribuito, anche se in buona fede, a far circolare questo falso. Il significato della poesia, a prescindere dalla paternità dell’autore, rimane, in ogni modo, bello e intrigante, anche se va ad arricchire falsi leggendari come: I diari di Hitler o la scoperta dei nuovi Bronzi di Riace; sollevando, anche, la questione sull’attendibilità delle notizie che spesso circolano in internet.
P.S. Sarà vero?

11.22.2007

GIANNI E IL MAGICO ALVERMAN

Un piccolo omaggio a due personaggi di cui ho già parlato in un post precedente: Gianni e il magico Alverman. Protagonisti di un serial televisivo, io, li ho rivisitati in chiave fumettistica.

11.14.2007

WORK IN PROGRESS

Si va avanti con il progetto Shingen. Nell'immagine, a sinistra, studio del logo e una prova di copertina. Il disegno è opera di Marco Ballò.

11.12.2007

299 + 1 SPASSO E 300 RISATE

Leo Ortolani?
Bravo!
Come Frank Miller? Naaaa! come mio cugino! Tuo cugino?!
Sì, mio cugino Franco Mulleri! Non capisco...Dai, scherzo. Leo Ortolani è bravo come Marcello Marchesi!

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11.10.2007

MAGNIFICHE CAZZATE - I CACCIATORI DELLA BESTIA 666

Ho comprato e letto il numero uno di "Nemrod" nuovo parto della Star Comics, ad essere sinceri, non mi è piaciuto granché. Pesantemente didascaliche, con pochissimi dialoghi, le prime ventitrè tavole cercano di introdurci in questo fantasy demoniaco popolato da mostri che minacciano l'umanità. Farraginoso, condito con frasi ad effetto e citazioni della genesi si arriva, con molta fatica, al primo traguardo finale chiedendosi se vale la pena di seguire le avventure di un prete, un commissario e due ragazzi coinvolti nella vicenda perché i loro cognomi contengono la parola che dà il titolo alla mini serie. I disegni di Fabio Celoni sembrano un p0' sacrificati dal formato, si passa da "vignettoni" che occupano un intera pagina, a vignette formato francobollo che creano un effetto eterogeneo, e si ha anche l'impressione, "probabilmente solo l'impressione", che i disegni non siano fatti sempre dallo stesso autore. Qualche errore nella trascrizione del lettering e un pessimo, a mio parere, taglio del disegno di copertina, che non è comunque il massimo, completano il tutto. NEMROD I CACCIATORI DELLA BESTIA 666. TITOLO: NEL NOME DEL SIGNORE.TESTI: ANDREA AROMATICO. DISEGNI: FABIO CELONI. EDIZIONI STARCOMICS.