1.31.2009

James Taylor - TRAFFIC JAM

Damn this traffic jam... Vecchio pezzo del buon James ma sempre attuale. (Usiamo di nuovo le biciclette).

1.24.2009

Mister Miller, il mondo puzza d'obitorio?

Mr. Miller, cosa pensa della religione cristiana?
Persino da ragazzo, per me la religione cristiana non contò mai molto. Puzzava di morte. Parlava del male, dei peccati e dei castighi. era malsana e sapeva di morte. Non ne ho mai tratto pace o gioia. Anzi, specialmente la fede cattolica mi ha sempre riempito di terrore. Il confessionale per me era un enorme presa in giro. Una burla e un inganno. No, tutto quello che riguardava la chiesa sembrava fatto proprio per i gonzi.
Mr. Miller cosa pensa della vita?
La vita ha sempre l'ultima parola.
Che cosiglio darebbe ad un uomo per affrontarla?
L'unica cosa da fare è seguire se stessi... scavarsi dentro, scoprire ciò che si è, chi si è, e manifestare se stessi.
Mr. Miller, una "certa America" ha detto che i suoi libri sono osceni, cosa risponde a queste persone?
Osceno è lo sterminio degli ebrei, osceno è la bomba su Iroshima.
Mr. Miller,che significato ha per lei scrivere?
Scrivere per il pubblico, per me non significa niente. Quel che mi piacerebbe, sarebbe scrivere per i pazzi... o per gli angeli.
Mr. Miller, cosa è per lei il sesso?
Ogni paese, ogni città, borgo o villaggio ha un suo clima sessuale. In certi posti la sessualità permea l'aria come uno sperma sottile e vaporoso; in altri è incrostato nelle mura delle case, persino delle chiese. Qui, come un tappeto di erba nuova, verde, il sesso emana un un profumo dolce, trionfante. Là, fitto come lanugine e sospeso in aria come polline, s'attacca agli abiti, si posa tra i capelli, ti chiude le orecchie...
Mr. Miller, che rapporto ha con le leggi delle società?
Le nostre leggi e le nostre consuetudini si riferiscono alla vita associativa, alla nostra vita in comune, cioè al lato meno importante della nostra esistenza. La vita vera incomincia quando siamo soli, faccia a faccia con il nostro io sconosciuto. Quel che avviene nella nostra vita di gruppo, non è che conseguenza dei nostri soliloqui intimi."
Mr. Miller, lei dipinge acquerelli, che significato ha per lei il dipingere?
Dipingere è amare di nuovo. Solo quando guardiamo con gli occhi dell'amore vediamo come vede il pittore. Il suo è un amore, inoltre, libero da ogni senso di possesso. Ciò che il pittore vede egli è costretto a condividerlo. Di solito ci fa vedere e sentire ciò che ordinariamente ignoriamo o ciò da cui siamo immuni. Il suo approccio al mondo ci dice, in effetti, che niente è vile oppure odioso, niente è stantio, piatto e disgustoso, a meno che ciò non sia nella nostra facoltà percettiva. Vedere non è semplicemente guardare. Si deve guardare e vedere. Vedere all'interno e intorno. O, come una volta disse John Marin, "l'arte deve mostrare ciò che succede nel mondo". Quante, quante volte ho tentato di imitare, o di copiare, il lavoro di un bambino! Più di una volta, mettendomi a dipingere, mi son detto: "Ora fanne uno come quello del bambino messicano... o della bambina cinese!". Ma non ottengo mai lo stesso risultato. Vero, di tanto in tanto qualcuno si è avvicinato a me durante una mostra collettiva esclamando: "Che colori gioiosi! Che senso di libertà! Si deve proprio divertire". Ma è la gioia di un uomo infantile. Non ho mai notato un bambino al lavoro che esprimesse questo tipo di gioia. Il bambino è troppo intento a ciò che sta facendo, troppo assorto, per essere consapevole di un'altra emozione. Qualsiasi cosa faccia il bambino, anche che esprima timore, orrore o angoscia, l'effetto sullo spettatore è di gioia. Il lavoro di un bambino non manca mai di appellarsi a noi, di richiamarci, perché è sempre onesto e sincero, sempre imbevuto di quella magica certezza che nasce dall'approccio diretto e spontaneo.
Mr. Miller, il mondo puzza di obitorio?
Odio la guerra. Se si presenta l'occasione, piuttosto che ammazzare accetto di essere ammazzato.
Henry Miller (1891-1980)

1.17.2009

Nina Simone - My baby just cares for me

Non ho aggettivi per questo video, dire stupendo è ancora troppo poco, per non parlare della canzone. Ve lo dedico... Io nel frattempo ho beccato l'influenza. A presto.

1.09.2009

Animals

Animals, che poi è il nono disco dei Pink Floyd, è uno degli album che considero più belli in assoluto. Cattivissimo e durissimo nei testi inseriti in un contesto musicale pieno di energica creatività rock. Ricordo che andai ad acquistarlo il giorno stesso della sua uscita e che il negozio di dischi lo sparava a tutto volume dalle casse posizionate all'ingresso. L'immagine della copertina (l'edificio poi lo vidi dal vivo, qualche anno dopo, guardando fuori dal treno che mi portava a Londra) cupissima e con il maiale volante mi colpì come un pugno nello stomaco e, come tutte le copertine di Thorgerson, la trovai semplicemente geniale. Pieno di soddisfazione e dopo averlo ascoltato, non so più quante volte, la sera lo portai a scuola per mostrarlo agli amici e compagni di classe. Traducemmo i testi per scoprire quanto velenose e astiose fossero le parole delle canzoni di Waters, poi malignamente, quando arrivò la prof. di inglese, simulando un aria da ingenui angioletti, le chiedemmo se fosse così gentile da tradurli per noi... Ricordo ancora la sua faccia schifata per le parole di Pigs e il suo rinunciare a svelarci le magiche parole delle quali fingevamo ignorare il significato. "The teacher" (che adorava i Beatles, niente da ridire) non si accorse di avere tra le mani un capolavoro della musica rock, non si accorse dei riferimenti al libro La fattoria degli animali (un altro dei capolavori di George Orwell) non si accorse dell'attacco diretto da parte di Waters al "British establishment" (c'era la Tathcher) del periodo, e non si accorse di quante belle risate ci facemmo (e che ancora qualche volta faccio) ripensando all'espressione del suo viso nel leggere le amarissime parole del disco.
Ho guardato attraverso il Giordano e le cose non sono come sembrano.
R. Waters

1.06.2009

Piombo fuso



Mentre la vita umana giaceva sulla terra,
turpe spettacolo, oppressa dal grave peso della religione,
che mostrava il suo capo dalle regioni celesti con orribile
aspetto incombendo dall’alto sugli uomini,
per primo un uomo di Grecia ardì sollevare gli occhi
mortali a sfidarla, e per primo drizzarlesi contro;
non lo domarono le leggende degli dei, né i fulmini, né il minaccioso
brontolio del cielo; anzi tanto più ne stimolarono
il fiero valore dell’animo, così che volle
infrangere per primo le porte sbarrate dell’universo.
(Elogio ad Epicuro)
Tito Lucrezio Caro (98 ca – 54 ca a.C.)

1.04.2009

Witches

Allora vennero le streghe. Vennero dritte dai monti della luna, a cavalcioni dei manici di scopa, giù per la strada maestra dei raggi lunari, al pantano e alla schiera in attesa. Belle alcune, brutte altre, magre e rancide, grasse e maligne, vecchie e giovanili, repellenti e divine, ne arrivavano senza fine. Ad alcune, il rapido volo aveva fatto male, e vomitavano strani fluidi; alcune sputtavano sangue. Alcune avevano la tonaca e la cuffia come monache. Circuitando in ampi cerchi, planando sul manico di scopa, sfioravano il pelo dell'acqua, donne volanti sinistre con i loro cenci e stracci al vento e con risate sguaiate da baldracche; circuitavano, circuitavano, poi atterravano. Le rive del brago erano nere di una folla di sorelle, ma sorelle tentatrici, sorelle di falsità, di corruzione. Era un raduno di garrule cornacchie, di donne sporche, impenitenti, indesiderabili e sterili, che saltellavano e ridacchiavano nella mota.
Da: Il Circo Del Dr. Lao, di Charles G. Finney.

1.02.2009

L'immaginazione al potere (società come opera d'arte)

"Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno del progresso tecnico."
"E' solo per merito dei disperati che ci è data una speranza."
"Ricordare il passato può dare origine a intuizioni pericolose, e la società stabilita sembra temere i contenuti sovversivi della memoria."
Herbert Marcuse
Un filosofo dimenticato, criticabile e discutibile, ma forse da leggere nuovamente senza fraintenderlo; con uno sguardo al passato per percepire meglio il presente, annaspando verso il futuro.