1.23.2010
1.22.2010
Brian Eno - Just another day (Timelapse)
E' soltanto un altro giorno sulla terra...
Oh it's just another day,
It's just another day on Earth
Oh it's just another day,
Just another day,
It's just another day on Earth
Oh it's just another day on Earth
It's just another day on Earth
One day, we will put it all behind,
We'll say, that was just another time,
We'll say, that was just another day on Earth
We'll say, that was just another time,
One day, we will put it all behind,
We'll say, that was just another day on Earth
Just another day,
It's just another day,
Oh it's just another day on Earth
It's just another day on Earth
1.18.2010
Lei, quasi quasi, forse gli dedicherebbe una canzone...
Fuck you, fuck you very very much
cause we hate what you do
and we hate your whole crew
so please don’t stay in touch...
1.12.2010
Una stagione all'inferno - M.S.F.
1.09.2010
Immigrati
QUESTO DICEVANO DEGLI ITALIANI NEL 1912 NEGLI STATI UNITI :
(Nella foto: immigrati italiani in Usa)
“Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.
La relazione così prosegue: “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni
che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.
Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912
FONTE: RAINEWS 24