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Corrado Blasetti e Giovanni Sforza Boselli non saranno Goscinny e Uderzo gli autori di Asterix, ma sicuramente i loro personaggi più famosi: Bellocchio e Leccamuffo pubblicati sulle pagine de Il Giornalino delle Edizioni Paoline, non hanno niente da invidiare sia nei testi che nei disegni al lavoro dei cugini d'oltralpe. Divertenti e istruttive le picaresche avventure dei due personaggi, sono ambientate, come recita sempre la prima vignetta, tra l'alto e basso medioevo. I due compari, che a volte se le danno, e a volte le prendono, sono sempre alla ricerca del modo per riuscire a procurarsi un pasto che quasi sempre si rivelerà a base di rape. Figli degli anni '70, di un certo cinema di genere (Brancaleone), da cui prendono il linguaggio, e del clima del periodo rivisitato in chiave medievale, Bellocchio e Leccamuffo rappresentano, in una seconda chiave di lettura, l'italiano del sottoproletariato: indolente ma pieno d'inventiva pur di sbarcare il lunario. Vivendo divertenti e tragicomiche avventure. Il disegno di Boselli interpreta al meglio i testi di Blasetti tanto che i due dopo essersi conosciuti inizieranno una lunga e proficua collaborazione. Rifacendosi alla scuola franco-belga il lavoro del disegnatore scomparso nel 2007, è preciso e dettagliato, risultando sicuramente uno dei migliori segni del panorama fumettistico di quel periodo ma validissimo anche adesso. Considerando che i tempi di realizzazione di un fumetto per gli editori italiani (brevi) non sono quelli degli editori francesi e belgi (mooooolto più lunghi), Boselli va sicuramente ricordato e annoverato tra i grandi maestri del fumetto umoristico internazionale.
Qui la biografia di Corrado Blasetti, e qui la sua bibliografia. Qui la, breve, sic!, biografia di Giovanni Sforza Boselli. Mentre qui, Luca Boschi nel suo blog Cartoonist Globale ne parla, per fortuna, un po' più approfonditamente. Infine Davide Barzi ci presenta qui Boselli e il suo lavoro sotto forma di Abbecedario.