5.01.2015

La fabbrica dei sogni (Prima parte)

Gli autori della Sergio Bonelli Editore, una delle maggiori case editrici di letteratura disegnata italiana e d'Europa, utilizzano spesso come punto di partenza per le loro storie, trame e stereotipi di film o di libri adattandole ai loro personaggi, un escamotage che permette insieme all'alto livello di professionalità dei soggettisti e degli sceneggiatori la pubblicazione di un enorme numero di pagine mensili. Lo stesso principio vale anche per i disegnatori che a volte si avvalgono di modelli già esistenti per i loro elaborati. Così gli eroi di carta possono somigliare a celebri attori del cinema e le illustrazioni delle copertine ricordare i maestri d'oltre oceano. Il punto di partenza va ricercato negli anni "pioneristici" del fumetto, quando era difficile reperire materiale iconografico. Dai loro viaggi in America i Bonelli tornavano con libri, riviste e giornali pulp le cui copertine illustrate dai migliori disegnatori degli "States" servivano come fonte d'ispirazione per gli autori nostrani. Non c'è niente di denigrante nell'osservare il lavoro altrui, anzi io trovo che sia un ottimo modo per migliorarsi se non lo si fa passivamente ma guardando per imparare. Il grande Gallieno Ferri, autore grafico di Zagor e Mister No, rifacendosi a certe copertine di James Bama, adattandole, evoca nuove emozioni per i lettori dello "Spirito con la scure".




















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