9.09.2009

Mi trattò da rettile. Non fingerò cordoglio.

Oggi pomeriggio dormicchiavo, entra la cameriera filippina: «Signor Villaggio, es morto un grande presentatore televisivo de Italia» Dio mio ho pensato io, ma guarda un po' povero Pippo, ma roba da pazzi dico, Pippo ancora così giovane, così valido. Poi invece arriva mia moglie e dice: «Hai visto è morto Mike Bongiorno». Beh, vi confesso che dovendo scegliere forse avrei preferito la prima soluzione, perché Mike era veramente un monumento italiano. Un monumento e anche una certa mediocrità perché Mike, bisogna riconoscerlo, ha avuto la fortuna di essere mediocre, parlava un linguaggio comprensibile per i 47 milioni di italiani di quegli anni lontani ormai, che erano al 20 per cento quasi analfabeti e lui con un suo linguaggio più che da maestrina elementare quasi da bidello era riuscito a farsi capire ed ad arrivare dove non era arrivato nessuno. Noi a quei tempi avevamo subìto, accettato, e si pensava ma «dimmi un po' dove pensa di arrivare questo». E adesso meriterebbe dei grandi funerali in Duomo. Comunque sarà un funerale importante e ci sarà sicuramente Berlusconi e ci sarà, vivo finalmente, fortunatamente Pippo Baudo e ci sarà Letizia Moratti, ci saranno tutti, molti, tantissimi, quelli sopravvissuti naturalmente, colleghi di lavoro. Beh lui è stato responsabile forse di un abbassamento generale della cultura italiana degli ultimi quarant'anni. La televisione purtroppo ha sostituito la scuola, ha sostituito la famiglia, l'oratorio. E la scuola ha fatto cultura, ma ha fatto la cultura televisiva, una cultura molto bassa e adesso ne paghiamo le conseguenze. Lui è stato uno dei capo fila di quei televisivi che cercavano disperatamente il consenso, cioè i numeri. Io trovo che sia stata quasi deleteria la sua presenza, insomma a me non piace, sarebbe facile come sempre fingere il grande cordoglio. No lui è stato straordinario, c'erano dei momenti in cui si poteva anche sospettare che certe gaffe incredibili che ha fatto fossero premeditate. Io l'ho conosciuto a un Festival di Sanremo dove ero un giovane esordiente e lui non aveva capito che il mio modo di bistrattare il pubblico era un modo disperato per cambiare il rapporto con il pubblico, di cambiare il linguaggio che era diventato già stantio quarant'anni fa e mi ha trattato con un po' di disprezzo, mi ha trattato quasi come un rettile, come uno scarafaggio. E quando son salito sul palco con lui nella serata inaugurale mi ha detto: «Tu però vai giù tra il pubblico perché qui forse...» e io gli ho detto: «Non ti preoccupare Mike che non sporco, quindi non c'è problema». Ma ho sentito che lui in fin dei conti era fiero della sua mediocrità perché non capiva e non sapeva, non aveva la percezione di essere mediocre. Beh nonostante dica queste parole non entusiasmanti sul personaggio trovo che lui sia un vero monumento della storia dell'Italia. E dico la verità un po' mi dispiace perché mi ricorda anche un periodo felice di un'Italia che era appena uscita da una guerra terrificante e cominciava a rinascere. E in quei tempi magri, i tempi famosi di «Lascia o Raddoppia», sembrava addirittura che l'Italia fosse diventata o si fingeva che lo fosse, non si sa, un quarto paese industriale della terra. Vabbé sono invidioso dei funerali che avrà. Avrà dei funerali non in Duomo, ma avrà dei funerali molto importanti e io purtroppo non li avrò. Vedete non si può dire che lui fosse un grande, lui era molto famoso, i grandi che ci sono mancati veramente della nostra cultura sono stati Pasolini, Fellini, Moravia, ma non certo il suo linguaggio, il maledetto linguaggio televisivo. Comunque Mike dovunque tu sia buona fortuna, non ti preoccupare tu sei uno che nella vita se l'è cavata alla grande sempre, te la caverai anche adesso.
Origine: www.unità.it
Paolo Villaggio, sull'Unità, parla della morte di Mike Bongiorno. Approvo pienamente il suo pensiero pieno di sincero odio affettuoso nei confronti del presentatore. Villaggio per me è un grande e trovo bello quell'ultimo augurio un po' ironico e triste ma sicuramente sentito.
Buona fortuna Mike.

4 commenti:

silvano ha detto...

Mi trovo anch'io d'accordo con Villaggio e anche con te.
ciao, silvano.

calendula ha detto...

io mi trovo daccordo solo quando parla della mediocrità del personaggio, e di come si sia abbssato il livello culturale grazie a lui e al suo grande amicone ora presidente del consiglio, non capisco i funerali di stato....

3fix ha detto...

Non credo che a Bongiorno gliene freghi, riguardo ai suoi funerali di stato, visto il suo stato oramai definitivo. In ogni caso non bisognerebbe dimenticare che durante la seconda guerra mondiale è stato (daje) un partigiano che rischiava il culo per tenere i collegamenti (visto la sua madrelingua) tra i suoi compagni e le truppe americane, finendo anche in un paio di campi di concentramento tedeschi e salvandosi per un pelino. Insomma anche "mister allegria" ha dato un contribuito a liberare l'Italia da uno stato (aridaje) fascista (ma quando fascista lo era veramente perché, a me, ora sembra solamente "tontista"). Il fatto che dopo sia diventato un famoso personaggio televisivo presentando trasmissioni soprattutto per casalinghe, credo non dovrebbe annullare il suo passato. Che abbia poi dato anche un contributo affinché L'Italia diventasse il paese più pagliaccione del mondo è innegabile, ma questa è anche una scelta di chi si è lasciato convincere che la televisione sia un mezzo di "fichissima" veloce cultura, dimenticando che almeno ogni tanto bisognerebbe spegnere la TV e accendere il cervello sforzandosi di leggere quegli oscuri misteriosi oggetti chiamati libri scritti da letterati, possibilmente, con i cotrocoglioni come Pasolini, Pirandello, Sciascia o magari Orwell (giusto per citarne qualcuno). E tutto questo lo dice il sottoscritto che non aveva una grande simpatia per Bongiorno e men che meno ne ha per la tele, ma che continua a ricercare sempre un po' di obiettività.
Saludos!

Elsa ha detto...

quel..." ma sicuramente sentito" è tutto.
In qualsiasi posto egli sia.
Elsa