I pirati , i corsari, i bucanieri e tutte le canaglie che hanno solcato i sette mari continuano ad avere, visto il successo al cinema della serie di film con protagonista Johnny Depp: Pirati dei Caraibi, quel loro fascino salato che tanto piace allo spettatore. Cominciò tutto con Robert Louis Stevenson quando scrisse L'isola del tesoro, il romanzo per antonomasia sulla figura dei "gentiluomini di fortuna", il personaggio di Jim Hawkins ma soprattutto quella di Long John Silver hanno un posto d'onore nel nostro immaginario collettivo grazie anche al cinema e alle centinaia di interpretazioni che da sempre ne danno gli illustratori. Un occhio guercio coperto da una benda nera, una gamba di legno al posto di quella mozzata, un uncino che sostituisce la mano che non c'è più, il pappagallo sulla spalla come compagnia, il tesoro nascosto su di una introvabile isola caraibica, l'immancabile orecchino d'oro, la bottiglia di rum; tutti requisiti che evocano la figura temibile e minacciosa dei "fratelli della costa". Ne scrisse di loro anche un altro formidabile scrittore che risponde al nome di Daniel Defoe e fu così che venimmo a sapere de l'Olonese, di capitan Kidd, di Barbanera, di Calico Jack, di Morgan, di Drake... Ma il Jolly Roger, il loro vessillo, lo ritroviamo anche nei libri di un altro grande romanziere: Emilio Salgari che, al contrario del suo ricco collega francese Jules Verne, morì suicida vittima della povertà (grazie Italia) che ci raccontò del corsaro Nero, dei fratelli e della figlia del corsaro nero. Nella realtà la pirateria sul mare comincia ad esercitarsi sin dai tempi antichi quando il mediterraneo era solcato dalle navi romane e greche , da quelle moresche, dai Narentani che depredavano i commercianti veneziani, per arrivare ai vichinghi dei mari del nord. ai pirati malesi, cinesi, filippini, a quelli catalani, ai barbareschi e poi ai pirati più moderni e famosi ossia quelli che attaccavano i galeoni spagnoli carichi di tutto quello che veniva preso nelle colonie ispaniche delle Americhe di recente scoperta. Anche i fumetti come il cinema e la letteratura vantano una lunga serie di racconti illustrati dedicati ai predatori del mare; uno per tutti è Capitan Gambamozza (2000) su testi di Abuli (Torpedo 1936) e disegni di Rossi (West). Cinico e irriverente come sempre lo scrittore francese ci serve una serie di racconti brevi e cattivi che riguardano la ciurmaglia del "legno" "Veleno", supportati dagli splendidi e divertenti disegni di Christian Rossi. Purtroppo In Italia, di due, è stato pubblicato solo il primo tomo da Edizioni Di.
Il secondo tomo (2007) di Capitan Gambamozza nella versione spagnola. Titolo originale Capitan laGuibole2. |