1.23.2008

Ciak: oggi si gira, domani si muore...

Il locale era fumoso e pieno del vociare dei clienti. Il tirapiedi si avvicinò al suo boss, dopo avere attraversato il grande salone dove la gente ballava a ritmo dell'orchestra jazz, e gli sussurrò qualcosa in un orecchio. Sul viso del boss si dipinse un sorriso beffardo e macabro: nel firmamento di Hollywood c'era una stella in meno e una bara in più... Quando quel lunedì mattina del 16 dicembre 1935 il coroner vide il corpo sanguinante di Thelma Todd afflosciata sul sedile anteriore della sua auto, probabilmente, rimase incredulo nel verificare la morte della diva hollywoodiana conosciuta da tutti come "bionda alla crema". La deliziosa Thelma Todd aveva lavorato con Laurel e Hardy, i fratelli Marx e la sua amica Zasu Pitts in una serie di scatenate farse di Hal Roach.
I fan non l'avrebbero riconosciuta, nella sua ultima parte, quella di un cadavere ripiegato su se stesso con la bocca, l' abito da sera e la pelliccia di visone macchiati di sangue. La sua cameriera la trovò alle dieci e mezzo di mattina nel garage che Thelma divideva col suo amante, il regista Roland West. Il garage era alle Palisades, sopra la Pacific Highway tra Santa Monica e Malibu. L'interruttore dell'accensione era aperto, il motore spento, e Thelma era afflosciata sul sedile anteriore. Per macabra coincidenza, una volta aveva recitato in una scena con Groucho Marx che le diceva: " E adesso fai la brava, se no ti chiudo nel garage". Il Gran Giuri, dopo essersi scervellato per settimane su una serie di prove contrastanti, emise uno strano verdetto: " Morte dovuta ad avvelenamento di ossido di carbonio. Questa superficiale sentenza d'ufficio lasciava molti punti oscuri. Se Thelma era morta asfissiata come mai i suoi abiti erano così scomposti? Chi o che cosa le aveva fatto sanguinare la faccia? Se Thelma era morta all'alba di domenica, di ritorno dal Trocadero, come affermava la polizia, come mai alcuni testimoni (tra cui la moglie di West, Jewel Carmen) sostenevano di averla vista, la domenica mattina, passare di gran carriera l'incrocio tra Hollywood Boulevard e Vine Street, al volante della sua Packard con un aitante sconosciuto bruno al fianco? Thelma era l'amante di West da un certo tempo. Insieme, dirigevano il Thelma Todd Roadside Rest, un popolare caffè in riva al mare, sulla Coast Highway, sotto le Palisades, a pochi passi dalla scena del delitto. Dopo un lungo interrogatorio, West ammise, riluttante, di aver avuto una violenta lite con la ragazza nelle prime ore di domenica. I vicini confermarono di aver sentito Thelma urlare oscenità a West e prendere a pugni la massiccia porta d'ingresso. Esaminata, la porta rivelò segni di pedate recenti. Durante l'inchiesta venne fuori che Zasu Pitts, collega e amica intima di Thelma, le aveva prestato migliaia di dollari, che erano stati inghiottiti dalla complicata amministrazione del Roadside Rest e mai restituiti. Ida Lupino dichiarò che sebbene Thelma sembrasse spensierata come sempre, durante la festa al Trocadero le aveva confidato che stava facendo le corna a West e aveva una relazione esplosiva con un uomo d'affari di San Francisco. L'avvocato di Thelma chiese una seconda inchiesta che, secondo lui, avrebbe confermato la sua ipotesi, cioè che l'attrice era stata uccisa dai sicari di Lucky Luciano. In quell' epoca, Luciano cercava di infiltrarsi nel giro delle case da gioco clandestine della California. Aveva avvicinato Thelma proponendole di affittare il piano superiore del suo caffè, per installarvi un casinò segreto per polli, che lei avrebbe dovuto riempire di clienti chic, reclutati tra i suoi amici famosi. L'avvocato era convinto che, rifiutando l'offerta di Luciano, Thelma avesse firmato la sua sentenza di morte. Il produttore Hal Roach diventò verde in faccia solo a sentire il nome di Luciano, e riuscì a convincere l'avvocato a lasciar cadere la cosa. Si sospettava inoltre, ma non si trovarono mai prove, che fosse successo un episodio prefabbricato, messo in scena da West con l'aiuto di un'amica. La ragazza cioè, fingendosi Thelma, avrebbe fatto tutta la scena degli strilli e delle pedate sulla soglia di West, mentre lui, dietro la porta, tramortiva Thelma, la portava in macchina, girava la chiavetta d'accensione e chiudeva la porta del garage. Secondo questa teoria West avrebbe desiderato da un pezzo rompere la relazione ormai logora e commettere il delitto perfetto, come nel suo film Alibi. Prove, in questo senso, non ne emersero, ma West (che aveva diretto Lon Chaney in "The Monster" e Chester Morris in "The Bat Whispers", uno dei più straordinari gialli mai girati) non fece più un film. Sposò Lola Lane e nel 1952 morì dimenticato.Thelma aveva destato molte simpatie, sia tra gli appassionati di cinema sia tra i colleghi. Il suo funerale a Forest Lawn attirò una gran folla. L'attrice giaceva in una bara aperta, coperta di rose gialle, e grazie ai tecnici del Lawn somigliava di nuovo alla delicata Bionda alla Crema dal cuore d'oro e dalla risposta pronta. Zasu Pitts commentò: " Sembrava proprio che Thelma dovesse alzarsi a sedere da un momento all'altro e mettersi a parlare ". Ma Thelma non avrebbe parlato più: nemmeno una breve frase per dire chi l'aveva uccisa. La sua morte rimarrà uno dei misteri più inquietanti di Hollywood. Il 1935, L'anno in cui l'esplosivo diario di Mary Astor fu condannato al rogo, giunse alla fine con un tonfo agghiacciante: uno dei più sconcertanti delitti di Hollywood. Gli omicidi risolti, in genere, vengono archiviati e dimenticati, quelli non risolti lasciano un diffuso senso di malessere, che non vuol saperne di scomparire. Come successe nel caso della Bionda alla Crema. Thelma Todd (1905-1935) .
Rif. Dagospia

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